Da bambino mi divertivo semplicemente a giocarci, ma poi mi sono reso conto che col Meccano ho imparato a muovere con destrezza le dita: mi ha insegnato un'abilità quasi ingegneristica.
Cosa che, ad esempio, non fa il Lego. Ho scritto un articolo per le pagine culturali del "Times", a Natale, suggerendo di regalare ai bambini il Meccano, invece che il Lego.

Mi piaceva abbastanza, benchè la mia natura fosse manuale e pratica, e il mio principale interesse fosse la grafica. Ma mi divertiva risolvere problemi, geometrici e analitici. Fui molto colpito quando imparai le proprietà dell'esponenziale: il fatto che non cambia derivandolo, o la bellezza e l'eleganza del suo sviluppo in serie.
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